L’ultimo report dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) offre uno spaccato preoccupante dello stato degli edifici residenziali in Italia. Con oltre 12,4 milioni di strutture residenziali nel Paese, più del 60% di esse è stato costruito prima del 1976, un periodo in cui la normativa sul risparmio energetico era ancora inesistente o meglio, era appena nascente. Oltre a questi edifici residenziali, vi sono 1,7 milioni di strutture non residenziali, che rappresentano circa il 12% del totale, destinate principalmente a scopi produttivi, commerciali e di servizio. Questo scenario, delineato nel report "La consistenza del parco immobiliare nazionale", mette in chiaro l'urgenza di interventi mirati per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica imposti dalle nuove direttive europee.
Con il Green Deal europeo, l’UE si è impegnata a diventare climaticamente neutra entro il 2050, con un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Per raggiungere questi traguardi, nel 2021 è stato introdotto un ambizioso pacchetto legislativo denominato "Pronti per il 55%". Questo include la revisione di tre direttive chiave: la Direttiva sulle energie rinnovabili (RED), la Direttiva sull’efficienza energetica (EED) e la Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD IV). La "Direttiva Case Green", parte integrante di questo pacchetto, prevede non solo la costruzione di nuovi edifici a zero emissioni entro il 2050, ma anche la ristrutturazione degli edifici esistenti per migliorarne l’isolamento termico e l’efficienza energetica entro il 2035.
Secondo l'ENEA, l’Italia dovrà affrontare una serie di sfide significative per adeguarsi a queste nuove normative. Considerando che gli edifici dell'UE rappresentano circa il 40% del consumo energetico totale e generano il 36% delle emissioni di gas serra, l’adeguamento del patrimonio edilizio nazionale diventa essenziale. Attualmente, quasi il 75% degli edifici europei non soddisfa gli standard energetici richiesti, rendendo necessari interventi di riqualificazione su larga scala. In questo contesto, la definizione accurata della consistenza del patrimonio immobiliare italiano e l'analisi delle sue prestazioni energetiche rappresentano passaggi fondamentali per pianificare efficacemente le azioni future.
Un elemento chiave per il successo di queste iniziative sarà il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE). Questo strumento consente di monitorare in modo dettagliato le prestazioni energetiche degli edifici, fornendo dati essenziali per valutare l’efficacia delle politiche di riqualificazione energetica. Il report dell’ENEA evidenzia già alcuni miglioramenti, con una riduzione della percentuale di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F-G) di oltre il 4% nel settore residenziale e di circa l’1,5% in quello non residenziale. Questi risultati positivi, pur essendo un primo passo, sottolineano l'importanza di un monitoraggio continuo e di interventi mirati per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direttiva Case Green.
L’Italia si trova insomma di fronte a una sfida complessa ma imprescindibile: trasformare il proprio patrimonio edilizio per rispondere alle esigenze energetiche e ambientali imposte dall’UE. Il contributo di enti come l’ENEA e strumenti come il SIAPE sarà imprescindibile per orientare gli interventi e monitorare i progressi. Il Gruppo Secchiaroli come azienda nel campo dell’edilizia da più di settant’anni segue attentamente ogni normativa, anche per quanto riguarda l’argomento della riqualificazione energetica. Per tutti coloro che desiderano saperne di più sulle opportunità di riqualificazione energetica e sui progetti in bioedilizia, siamo a disposizione per offrire consulenza e soluzioni personalizzate. Visita il nostro sito web per ulteriori informazioni e non esitare a contattarci per una consulenza diretta. Insieme, possiamo costruire un futuro più sostenibile.