Sconto in fattura 2025: quali spese danno diritto al beneficio

Sconto in fattura 2025: quali spese danno diritto al beneficio

04/05/2025


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Il quadro normativo legato ai bonus edilizi si è evoluto più volte negli ultimi anni, rendendo il tema complesso e in continua trasformazione. Se ti stai chiedendo se sia ancora possibile usufruire dello sconto in fattura nel 2025, sappi che la risposta dipende da alcune condizioni ben precise. Oggi noi del Gruppo Secchiaroli vogliamo aiutarti a chiarire quando il diritto si conserva e quali pagamenti risultano effettivamente validi, facendo luce sulle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.

Quali sono le nuove limitazioni allo sconto in fattura 2025

Per iniziare, devi ricordare che lo sconto in fattura 2025 è oggi applicabile solo in situazioni molto circoscritte. Le modifiche normative introdotte dal 2023 con il Decreto “Cessioni” e successivamente con il Decreto “Superbonus” del 2024 hanno infatti progressivamente ristretto la platea dei beneficiari. Oggi può continuare a utilizzare l’opzione solo chi ha presentato la Cilas entro il 16 febbraio 2023 oppure chi ha sostenuto almeno una spesa documentabile per i lavori entro il 30 marzo 2024. La logica di fondo è chiara: solo chi ha effettivamente avviato e investito nei lavori prima di determinate scadenze può ancora contare sulle agevolazioni.

Cosa si intende per spesa valida ai fini dello sconto

Un punto cruciale riguarda la natura delle spese considerate idonee. Non tutti i pagamenti effettuati sono sufficienti a garantirti il diritto allo sconto in fattura nel 2025. L’Agenzia delle Entrate ha specificato che devono trattarsi di costi direttamente collegati all’esecuzione materiale dei lavori. Ad esempio, il pagamento di una tassa per l’occupazione del suolo pubblico o di oneri di urbanizzazione, seppure legati all'intervento edilizio, non viene considerato sufficiente. Solo spese relative a opere concrete, come la posa in opera, l'acquisto di materiali o le prestazioni di imprese esecutrici, permettono di accedere ancora al beneficio.

Quali sono i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sullo sconto in fattura

A fornire indicazioni puntuali sono state tre recenti risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate a specifici quesiti. In uno di questi casi, una società aveva acquistato una palazzina da ristrutturare e aveva chiesto se il pagamento, effettuato dai precedenti proprietari, della tassa di occupazione suolo bastasse a mantenere il diritto allo sconto. La risposta è stata negativa: secondo l’Agenzia, il pagamento di imposte o diritti amministrativi non rappresenta una spesa riconducibile alla realizzazione effettiva dell’intervento edilizio. Se stai valutando la possibilità di avvalerti dello sconto o della cessione del credito, devi quindi verificare con attenzione che i pagamenti sostenuti entro marzo 2024 riguardino lavori veri e propri.

Come pianificare bene gli sconti edilizi per non perdere i vantaggi

Alla luce di quanto stabilito, è chiaro che per accedere ai bonus edilizi non basta aver avviato pratiche o aver pagato servizi collaterali: servono spese concrete sui lavori. Una pianificazione accurata dei pagamenti e una corretta interpretazione delle norme sono strumenti indispensabili per non perdere opportunità importanti. Il Gruppo Secchiaroli, forte di oltre settant’anni di esperienza nel settore dell’edilizia e della bioedilizia, è al tuo fianco per guidarti in ogni fase del tuo progetto edilizio. Se vuoi approfondire l’argomento o ricevere una consulenza personalizzata, ti invitiamo a visitare il nostro sito web o a contattarci: saremo lieti di mettere la nostra competenza al tuo servizio.





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