Il panorama degli incentivi per la ristrutturazione edilizia sta per subire cambiamenti significativi, con l'introduzione di nuove regole a partire dal 2025. Il bonus ristrutturazione, da sempre uno strumento importante per favorire i lavori di recupero in Italia, vedrà ad esempio un ridimensionamento sia nelle aliquote che nel tetto massimo di spesa. Ma cosa comporteranno queste novità per chi intende ristrutturare? Vediamolo insieme.
Fino al 31 dicembre 2024, il bonus ristrutturazione offre un'aliquota del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96 mila euro per unità immobiliare. Questo significa che interventi come la manutenzione straordinaria o la ristrutturazione potranno ancora beneficiare di un'importante agevolazione fiscale. Con l'inizio del 2025 entrerà però in vigore un sistema di riduzione graduale. L'aliquota scenderà al 36%, mentre il limite massimo di spesa detraibile sarà dimezzato a 48 mila euro. Nel periodo compreso tra il 2028 e il 2033, la situazione diventerà ancora più stringente, con una detrazione ridotta al 30% e il tetto di spesa che rimarrà fermo a 48 mila euro. Questi cambiamenti potrebbero avere un forte impatto sulle famiglie che desiderano pianificare lavori di ampio respiro, influenzando la loro capacità di beneficiare degli sconti attuali.
Nonostante la riduzione delle aliquote, il bonus ristrutturazione continuerà a coprire un'ampia gamma di interventi. Saranno inclusi i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, così come le ristrutturazioni edilizie, sia su singole unità immobiliari che sulle parti comuni degli edifici. Gli interventi agevolabili comprenderanno anche lavori di eliminazione delle barriere architettoniche, l'installazione di sistemi di sicurezza per prevenire atti illeciti, la bonifica dall’amianto e la riduzione dell’inquinamento acustico. Inoltre, rientreranno tra le spese agevolabili anche i lavori per la prevenzione degli infortuni domestici e l’acquisto di box o posti auto pertinenziali.
Una delle novità più rilevanti è l'orientamento del Governo verso una maggiore attenzione agli obiettivi di efficientamento energetico. In linea con le direttive europee, l’esecutivo italiano sembra intenzionato a ridurre gradualmente gli incentivi per lavori che non abbiano un impatto diretto sulla sostenibilità energetica degli edifici. Questo potrebbe segnare la fine di agevolazioni come il bonus ristrutturazione nella sua forma attuale, a favore di incentivi mirati a migliorare l'efficienza energetica.
Tra le soluzioni proposte per il futuro del settore edilizio, si parla dell'introduzione dei cosiddetti “certificati bianchi,” che attestano gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Il Governo sta valutando la possibilità di estendere questi certificati anche al settore residenziale, come strumento per incentivare la riqualificazione degli immobili. Parallelamente, si discute della creazione di un mercato dedicato agli attestati di prestazione energetica (APE), il cui scopo sarà migliorare la trasparenza della classificazione energetica degli edifici. Questo processo potrebbe essere affiancato da misure di sostegno per le famiglie che vivono in condizioni di povertà energetica, con l’obiettivo di incentivare l’adozione di interventi green.
L’evoluzione delle politiche sugli incentivi per la ristrutturazione sembra ormai indirizzata verso una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica. I cambiamenti previsti a partire dal 2025 potrebbero rappresentare l’inizio di una transizione in cui i contributi statali saranno sempre più legati a criteri di efficienza. Per chi è interessato a ristrutturare, il consiglio è di valutare con attenzione le scadenze e pianificare gli interventi in modo da beneficiare al massimo delle agevolazioni attuali. Resta aggiornato sulle novità del settore e per ulteriori informazioni, ti invitiamo a visitare il sito web del Gruppo Secchiaroli e a contattarci, per trovare tutto il supporto necessario per i tuoi progetti edilizi.