Edilizia in Italia: come cambia con la Direttiva Case Green

Edilizia in Italia: come cambia con la Direttiva Case Green

07/11/2025


Edilizia in Italia: come cambia con la Direttiva Case Green foto 1

Vento nuovo sull’edilizia italiana. Non è solo una questione di incentivi o di bonus fiscali, ma di un cambio di mentalità che sta trasformando il modo in cui immaginiamo le nostre case. Complice la Direttiva Case Green voluta dall’Unione Europea, l’obiettivo è chiaro: costruire e abitare in modo più sostenibile, riducendo consumi ed emissioni. Un percorso ambizioso che l’Italia, tra luci e ombre, ha iniziato a percorrere. E al centro di questa transizione si fa sempre più spazio la bioedilizia, la scelta di chi punta a un futuro in cui efficienza energetica e benessere abitativo vadano a braccetto.

Qual è la situazione del patrimonio edilizio italiano

L’Italia parte da una condizione complessa: un patrimonio edilizio vasto, spesso datato, e poco efficiente. Ma qualcosa si muove. Secondo i dati elaborati da Saie su base Siape, il nostro Paese ha già raggiunto una riduzione del 9,1% dei consumi rispetto all’obiettivo del 16% fissato per il 2030. Un passo avanti importante, frutto soprattutto del Superbonus, che negli ultimi anni ha dato una scossa al settore spingendo milioni di famiglie a isolare, sostituire infissi e riqualificare energeticamente le proprie abitazioni.

Eppure, il quadro resta disomogeneo. Ancora oggi, quasi la metà degli edifici residenziali italiani si colloca nelle classi energetiche F e G, le peggiori in termini di prestazioni. Solo il 14% degli oltre 1,2 milioni di immobili certificati nel 2024 ha raggiunto la classe A, quella più virtuosa. È il segnale che la direzione è giusta, ma la distanza dal traguardo è ancora notevole.

Quali sono le regioni italiane più virtuose in bioedilizia

La mappa energetica dell’Italia racconta un Paese a due velocità. Le regioni del Nord, dove si investe da più tempo in tecnologie e materiali innovativi, mostrano dati incoraggianti: Trento e Bolzano guidano la classifica con circa un quinto degli edifici già in classe A, seguite da Lombardia e Veneto. Al contrario, nel Centro e nel Sud, la situazione resta critica: in Lazio, Toscana, Molise e Calabria oltre la metà del patrimonio immobiliare è ancora in classe F o G. Una disuguaglianza che riflette il diverso grado di consapevolezza e investimento locale, ma anche il potenziale enorme che ancora resta da esprimere.

Cos’è il Siape e di cosa si occupa

Capire dove intervenire e come farlo passa anche dai dati. Ed è qui che entra in gioco il Siape, il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica, attivo dal 2015. È una vera e propria banca dati nazionale che raccoglie oltre 7 milioni di certificazioni e permette di monitorare, in tempo reale, l’efficienza del patrimonio edilizio italiano. Non solo un archivio, ma uno strumento strategico per orientare le politiche pubbliche e gli incentivi. Grazie al Siape, oggi sappiamo dove l’Italia sta migliorando e dove invece è necessario accelerare. È la bussola che ci guida nel percorso verso le case green, le abitazioni del futuro che consumano meno, durano di più e offrono maggiore comfort.

Il valore dell’esperienza: il contributo del Gruppo Secchiaroli

In questo scenario di cambiamento, il Gruppo Secchiaroli di Orciano è un punto di riferimento solido e autorevole. Da oltre settant’anni l’azienda porta avanti un’edilizia basata su competenza, innovazione e rispetto per l’ambiente. Dalle costruzioni in legno alle ristrutturazioni sostenibili, fino all’uso di materiali di ultima generazione, il Gruppo Secchiaroli accompagna clienti e imprese verso soluzioni su misura per un’abitare davvero green.

Se anche tu vuoi costruire o riqualificare in modo consapevole, contatta il Gruppo Secchiaroli e scopri come la bioedilizia può trasformare la tua casa in un luogo efficiente, sicuro e sostenibile.
Perché il futuro dell’edilizia non è più solo un progetto: è già realtà.





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