L’utilizzo dell’idrogeno sta emergendo sempre di più come una risorsa chiave per il futuro dell’edilizia, rappresentando un passo decisivo nella transizione energetica. E in effetti questo elemento, versatile e sostenibile, ha il potenziale per trasformare il settore, sia in ambito civile che industriale. Dalla riduzione delle emissioni alla creazione di nuovi sistemi energetici, l’idrogeno offre opportunità concrete per affrontare le sfide della decarbonizzazione. Ma come si inserisce nell’edilizia e quali prospettive offre per il nostro Paese? Esploriamo i punti chiave nell’articolo di questa settimana del nostro blog.
L’idrogeno, oggi principalmente impiegato come gas tecnico in settori industriali come chimica, raffinazione del petrolio e fertilizzanti, potrebbe presto diventare un vero e proprio vettore energetico. Grazie alla sua capacità di essere prodotto da fonti rinnovabili e non, e alla sua adattabilità a molteplici applicazioni, rappresenta infatti una soluzione strategica per la transizione verso un sistema energetico sostenibile.
In particolare, il suo utilizzo per il riscaldamento, la cogenerazione e come componente in miscele di gas rinnovabili apre scenari interessanti per il settore edilizio. Permangono però alcune sfide: la produzione di idrogeno verde, derivato da fonti rinnovabili, richiede investimenti significativi e infrastrutture adeguate. Nonostante ciò, il percorso verso un’integrazione maggiore dell’idrogeno è già tracciato a livello internazionale.
L’Europa ha già delineato un piano ambizioso per l’idrogeno. Con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, la Strategia Europea sull’Idrogeno e il piano REPowerEU promuovono la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030.
Anche l’Italia sta investendo in questa direzione: il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e il PNRR supportano progetti come le Hydrogen Valleys, veri e propri ecosistemi territoriali dove l’idrogeno verrà prodotto e utilizzato localmente. Questi interventi mirano a posizionare il Paese come leader tecnologico nel settore, puntando su ricerca, innovazione e competitività. Inoltre, la posizione geografica strategica dell’Italia potrebbe favorire il ruolo di hub per l’import-export di idrogeno in Europa.
Nel settore edilizio, l’idrogeno può essere utilizzato in diverse forme. Le caldaie a idrogeno, ad esempio, rappresentano una soluzione promettente per edifici non connessi a reti di teleriscaldamento o dove le pompe di calore non sono applicabili. Inoltre, il blending, ovvero l’utilizzo di miscele di metano e idrogeno, offre un’opzione transitoria verso un futuro più sostenibile.
Nonostante il potenziale, il ruolo dell’idrogeno nel settore civile è ancora limitato. Secondo le stime attuali, la sua penetrazione rimarrà marginale nel breve termine, ma le prospettive a lungo termine lo indicano come un elemento strategico per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Il settore industriale dell’edilizia offre opportunità significative per l’utilizzo dell’idrogeno. Settori come cemento, ceramica, vetro e fonderie sono tra i principali responsabili delle emissioni di CO2. L’introduzione dell’idrogeno come combustibile potrebbe ridurre drasticamente queste emissioni.
Ad esempio, nel settore del cemento, l’idrogeno potrebbe sostituire i combustibili fossili nel processo di cottura del clinker, riducendo le emissioni di circa il 3%. Nella produzione di ceramica, invece, l’idrogeno potrebbe sostituire fino al 30% del gas naturale utilizzato, migliorando la sostenibilità del processo produttivo. Risultati del genere dimostrano come l’idrogeno possa essere una leva fondamentale per decarbonizzare l’industria edilizia.
Il futuro dell’edilizia passa attraverso l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili, e l’idrogeno rappresenta una delle risposte più promettenti. Seppur le sfide siano molteplici, le opportunità offerte da questo vettore energetico sono straordinarie, sia per il settore civile che per quello industriale.
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