L’estate porta con sé giornate lunghe, cieli limpidi… e un bel po’ di afa. Nei cantieri e nelle officine, il gran caldo non è solo fastidioso, ma può trasformarsi in un vero rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Temperature elevate, umidità, esposizione diretta al sole e attività fisiche intense sono un mix esplosivo che mette alla prova anche i professionisti più esperti. Ecco perché è fondamentale che le aziende si attrezzino per tutelare chi lavora. Il datore di lavoro ha l’obbligo non solo morale ma anche normativo di garantire ambienti salubri e operativi. Vediamo allora insieme come affrontare l’estate a testa alta e al fresco.
Partiamo dalle basi: il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro stabilisce che la temperatura nei luoghi di lavoro deve restare entro determinati limiti per garantire condizioni ottimali. Per lavori a basso sforzo fisico, si dovrebbe lavorare tra i 21 e i 23°C, mentre per attività a media intensità si scende a 18-21°C. E d’estate? La soglia consigliata è di massimo 24°C. Ovviamente, nei cantieri all’aperto non è semplice rispettare questi parametri al millimetro, ma è obbligo dell’azienda fare il possibile per ridurre i rischi e mantenere il bilancio termico del corpo umano in equilibrio. In altre parole: evitare che l’organismo si surriscaldi, tenendo conto della fatica fisica e delle condizioni di lavoro reali.
Come si traduce tutto questo nella pratica quotidiana? Con buonsenso, organizzazione e qualche accorgimento tecnologico. Prima di tutto: acqua a volontà. Offrire bevande fresche non è solo un gesto di cura, ma un vero booster di salute e motivazione. E poi ventilatori nei locali, tapparelle abbassate, dispositivi elettrici spenti quando non servono: ogni grado in meno è un sollievo in più. Anche raffreddare gli ambienti durante la notte, lasciando entrare l’aria fresca, aiuta. In cantiere, dove l’esposizione al sole è inevitabile, occhiali da sole, cappelli e creme protettive non devono mai mancare. E se si può, meglio rallentare un po’ il ritmo o distribuire i compiti in modo da evitare sovraccarichi.
Un altro asso nella manica è la gestione degli orari. Flessibilità è la parola d’ordine: permettere di iniziare prima o lavorare dopo il tramonto può fare una grande differenza, sia per la salute che per la produttività. Se il caldo è davvero insostenibile, valutare una riduzione temporanea dell’orario non è una sconfitta, anzi. Mostra attenzione verso il team e può migliorare l’efficienza generale. Anche allentare il dress code aziendale può dare una mano: indumenti leggeri, larghi e traspiranti rendono la giornata meno faticosa. Noi diciamo sempre che un dipendente che lavora in condizioni ottimali è un dipendente più sereno, più attento e più performante.
Affrontare il caldo estivo in edilizia non è un’impresa impossibile: con le giuste strategie e un pizzico di consapevolezza, si può lavorare in sicurezza e serenità anche sotto il sole cocente. Il Gruppo Secchiaroli, con oltre settant’anni di esperienza nel settore, conosce bene le sfide di chi opera ogni giorno nei cantieri e nelle officine. Proprio per questo, mette al centro la sicurezza, l’innovazione e la sostenibilità in ogni progetto. Se vuoi approfondire il tema o scoprire come possiamo aiutarti a lavorare meglio anche d’estate, dai un’occhiata al nostro sito web e non esitare a contattarci. Costruiamo insieme, con competenza e attenzione. Anche sotto il sole.