L’edilizia non è solo mattoni e cemento, lo abbiamo detto più volte qui nel nostro blog, ma un settore in continua evoluzione che oggi gioca un ruolo chiave nella sfida ambientale. La transizione ecologica non è più un’opzione, ma un percorso necessario per costruire luoghi migliori in cui vivere, con un modello d’impresa che generi valore economico, sociale e ambientale. Le aziende del settore sono chiamate a ripensare il modo in cui progettano e realizzano gli edifici, adottando materiali e tecniche che riducano al minimo l’impatto sull’ambiente. La bioedilizia è la risposta a questa esigenza, un approccio innovativo che guarda al futuro senza dimenticare la qualità della vita di chi abiterà questi spazi.
Il settore della bioedilizia e degli smart building sta crescendo a ritmi impressionanti. Attualmente, questo mercato genera un fatturato di 174 miliardi di euro e un valore aggiunto di 38 miliardi. Ma il dato più significativo riguarda l’occupazione: oggi il comparto conta circa 515mila addetti, ma si prevede che entro il 2030 altre 200mila persone saranno impiegate in questo ambito. Sono questi i numeri venuti fuori dallo studio della Community smart building di The European house-Ambrosetti, che sottolineano come la domanda di competenze specifiche superi l’offerta: otto aziende su dieci cercano infatti profili con conoscenze green e smart, ma più della metà delle volte mancano candidati adeguati. Questo evidenzia la necessità di una formazione sempre più mirata per muratori, idraulici, elettricisti, ingegneri, architetti e tutti i professionisti coinvolti.
La sostenibilità in edilizia non riguarda solo l’efficienza energetica, ma coinvolge ogni fase della costruzione e della ristrutturazione. I materiali utilizzati devono essere naturali, innovativi ed ecosostenibili, capaci di ridurre le dispersioni energetiche e garantire ambienti salubri. L’attenzione si concentra anche sull’uso responsabile di risorse come acqua ed energia, promuovendo soluzioni che minimizzano sprechi e impatti negativi. Inoltre, la progettazione deve tener conto delle caratteristiche geografiche del territorio, per un’integrazione armoniosa tra edifici e ambiente circostante.
Se da un lato la bioedilizia rappresenta un investimento per il futuro, dall’altro è necessario un sistema di incentivi efficace per favorirne la diffusione. La recente indagine della Commissione Ambiente della Camera ha analizzato l’impatto ambientale delle agevolazioni fiscali nel settore edilizio, evidenziando la necessità di una razionalizzazione degli incentivi per ottimizzare i costi e garantire risultati concreti. Il percorso verso un’economia sostenibile ha un prezzo, ma il costo dell’inazione sarebbe ben più elevato: gli studi stimano che, senza interventi adeguati, entro la fine del secolo i danni provocati dai cambiamenti climatici potrebbero raggiungere il 12% del PIL globale. Investire in bioedilizia significa, quindi, proteggere il pianeta e allo stesso tempo creare nuove opportunità economiche e occupazionali.
Nel settore dell’edilizia, scegliere soluzioni sostenibili non è solo un trend, ma una responsabilità verso il futuro. Il Gruppo Secchiaroli, con oltre settant’anni di esperienza, è in prima linea nella promozione di tecniche e materiali innovativi per costruzioni più sostenibili e performanti. Se vuoi scoprire di più sulle ultime novità in edilizia e trovare soluzioni su misura per il tuo progetto, visita il nostro sito web e contattaci: insieme possiamo costruire un domani più green e sicuro.